NOT HER

NOT HER è un lavoro ideato da una ricerca iniziata nel 2015 in cui ho dato vita ad un archivio on going ad oggi, di circa 400 immagini in cui ho focalizzato l’attenzione verso la pubblicità sessista dagli anni Quaranta ai Duemila.

Tale materiale di ricerca è diventato la base su cui ho costruito questo lavoro di natura concettuale, che ha assunto volutamente caratteristiche di una produzione con una specifica un’estetica pop ed una forte connotazione politica: ho voluto rivestire i ruoli di un “pubblicitario sessista” ideando 24 pubblicità con i claim relativi ed altrettante 24 frasi, come fossero le “risposte” linguistiche alle immagini che ho prodotto.

In questo lavoro il corpo è il luogo del conflitto ma può diventare lo spazio della risoluzione dello stesso, uno spazio agito, che diventa non solo un atto linguistico ma anche performativo. Per questo motivo ho deciso di utilizzare il mio corpo d’artista per entrare performativamente dentro tutte queste immagini.

Il luogo creativo che rivendico è quello dell’immaginazione e dell’autodeterminazione, con NOT HER definisco questo spazio con il corpo per soffermarmi sull’autoritratto, perché io divento tutte le donne contemporaneamente ed in questo gioco delle parti tutte mi appartengono e nessuna esiste realmente.

NOT HER

2023
Digital collages with texts
48 panels
Variable dimensions
The works were created for the House of Dior installation, Jardin des Tuileries, Paris

NOT HER is a project born from research that started in 2015, where I began an ongoing archive, currently consisting of about 400 images focused on sexist advertising from the 1940s to the 2000s.

This research material became the foundation for a conceptual body of work, which intentionally took on the characteristics of a pop aesthetic with a strong political connotation. I wanted to adopt the role of a “sexist advertiser,” creating 24 advertisements with their respective claims, as well as 24 phrases, as if they were the “linguistic responses” to the images I produced. 

In this work, the body is the site of conflict but can also become the space of its resolution — an acted space that transforms into not only a linguistic act but also a performative one. For this reason, I chose to use my own body as an artist to performatively enter into all these images.

The creative space I claim is that of imagination and self-determination. With NOT HER, I define this space with my body to focus on self-portraiture, because I become all the women simultaneously, and in this role-playing, all of them belong to me and none of them truly exist.