Parole Cunzate
2015
Performance, installazione
20 piatti di ceramica
Apulia Land Art Festival, Ostuni || Fondazione Rossini Briosco
Opera entrata in collezione alla Fondazione Pietro e Alberto Rossini, Milano/Briosco
Parole Cunzate indaga il concetto di rottura e di trauma. Lo spettatore è invitato a partecipare prima alla rottura, poi alla “cunzatura” di un piatto.Il termine “cunzare” deriva dal dialetto di Ostuni e si riferisce all’antica arte di mettere a posto, sistemare e rammendare oggetti rotti legati alla vita quotidiana. Ho ripreso l’antica tradizione della “cunzatrice”, ovvero di colei che girava per i paesi per aggiustare e ricucire piatti e utensili rotti.
La tecnica consisteva nella creazione di veri e propri buchi di sutura sulla superficie del manufatto, tenuti insieme da un fil di ferro e da una maltina.Nell’azione, il pubblico è invitato a sedersi e a rompere un piatto. A ogni partecipante chiedo che cosa si è rotto e trascrivevo ogni risposta su un piatto da “cunzare”. I piatti “cunzati” vengono infine composti in un’installazione circolare.